sabato 19 febbraio 2022

Tutto cangia il ciel s'abbella

Magari.

La vita è davvero un piccolo inferno, per qualcuno di più per qualcuno di meno. Più passano gli anni, e ormai siamo giunti a 40, più mi pare tutto caotico e senza senso. Siamo esseri viventi fatti di cuore, cervello e indigestioni. E l'indigestione è quella che spesso ti cambia la vita. 

E soprattutto siamo soli. In questo lungo viaggio che è l'esistenza dalla nascita alla morte siamo soli. Troviamo certo dei compagni di viaggio. Ma non sono compagni del nostro viaggio. 

Ognuno vive il proprio. Anche marito e moglie. Anche padre e figlio. Capita di pensare che quel tratto di strada percorso assieme sia lo stesso. Ma non è così. 

Ogni struttura sociale che abbiamo creato (la coppia, la famiglia, la tribù, la città) ci ha annebbiato la visuale, confondendola. Ma una volta cancellata la nebbia ecco apparirci uno specchio. E in quello specchio ci siamo soltanto noi. Da soli. 

E forse quello che ci dovrebbe capitare nel corso della vita è dare senso assoluto a questo viaggio, spostandoci di continuo. Se devo pensare al comunismo, questa è l'unica immagine reale concreta e degna che mi viene alla mente: uomini sapiens che girano, incontrano altri sapiens, li conoscono senza giudicarli, ed esplorano, senza fermarsi mai troppo in un luogo, perché la vita resta comunque breve per sostare a lungo in un'unica zona della Terra-Patria.