lunedì 25 febbraio 2019

#3

Erano milioni di anni che non leggevo un libro di poesie "integralmente".
La poesia mi ha sempre un po' infastidito racchiusa nelle antologie. La preferisco nella sua versione quantistica in giro per il web, o citata da altri.

Questo piccolo canzoniere di Mari ha senz'altro il merito di rinverdire il genere della poesia trobadorica, infarcendolo di "postmoderno". Comicità, citazioni filmiche, iperboli. Sicuramente Mari non riprende lo stile di Petrarca. Forse avrei dato una maggiore organicità, inserendo delle fasi più precise di questa love story con Lady Hawke. Su cento poesie di "felici" ce ne saranno tre. Vabbè la sfiga, ma l'arte deve migliorare la vita, n'est pas?


sabato 23 febbraio 2019

#2

E' la prima opera romanzesca di Tiziano Sclavi che abbia letto. Me l'ha passata la mia compagna, dicendomi che mi sarei fatto delle grandi risate.

In effetti è un libro straordinario, pieno di umanità e di idee interessanti. Si capisce ad esempio perché molti anni dopo Sclavi abbia scritto un albo di Dylan Dog completamente dedicato all'alcolismo.
La storia verte su alcuni personaggi, tutti redattori di una fantomatica casa editrice milanese di fumetti (chiaramente la Bonelli). Tra idiosincrasie, problemi con le donne, problemi con i soldi, e problemi con l'alcool, questa amena brigata cerca di tirare avanti facendosi forza l'uno con l'altro.

Se avete dubbi su chi sia il padre delle battute di Groucho, beh qua dentro ne troverete delle belle.
Consigliatissimo.


[la foto è dal blog www.marcozangari.it]


#1

Il primo libro di quest'anno è stata questa bellissima intervista fatta da un giornalista francese a Sergio Leone qualche tempo prima che inopinatamente ci lasciasse per sempre ad appena 60 anni.

Di diverse cose trascritte nel libro abbiamo solamente la sua versione e, come dire, manca il contraddittorio. Ma sul suo racconto autobiografico quand'anche avesse esagerato ce ne importa il giusto.

Emergono degli aspetti della carriera di Leone abbastanza sorprendenti - ad esempio la lunghissima gavetta e il legame con grandi registi hollywoodiani - ed è particolarmente bella la parte in cui fa l'aiuto regista per mezza Italia.

Leone è, assieme a Truffaut, il regista più importante della mia vita. Il regista che più di altri mi ha influenzato negli anni "giusti". Kubrick e Bergman non gli furono certo inferiori, ma Leone ebbe questo gusto per l'epica e per il mito "omerico" che hanno trovato terreno fertilissimo durante la mia adolescenza.