mercoledì 26 dicembre 2018

Romanzi di una vita

Qualche giorno fa un mio caro amico mi ha chiesto due titoli da acquistare a Natale.
E' stata l'occasione per ripensare ai "best ever".
Come tutti sappiamo le classifiche sono inutili, sono volubili, sono sempre temporanee. E, ovviamente, opinabilissime.
Però hanno un fattore positivo: ti fanno ripensare all'impatto di certe esperienze sulla tua vita, e magari danno occasione a chi le ascolta di aprire il proprio orizzonte.

Quest'anno, per esempio, ho riletto "I miserabili" di Victor Hugo. Era stata forse LA lettura dei miei anni adolescenziali. Mi commosse, mi rivoltò, mi diede da pensare per settimane. Non avrei mai pensato che potesse essere scritto così male. Andrebbe rieditato in una versione più corta di 2-300 pagine e adeguatamente ripulita di tutte le insopportabili intromissioni dell'autore.
Certo il finale, è sempre un capolavoro.

Bisogna anche considerare che quando si è giovani abbiamo maggiore sensibilità. Un romanzo che riesce a devastarci a 35 anni ha davvero tanta forza.

Anyway (una sorta di Top Ten).

Fiori per Algernon di Daniel Keyes
Il Conte di Montecristo di Alexandre Dumas
Il Silmarillion di J.R.R. Tolkien
L'età dell'innocenza di Edith Wharton
Anni senza fine di Clifford Simak
IT di Stephen King
Le due inglesi e il continente di Henry-Pierre Roché
Norwegian Wood di Murakami Haruki
Ubik di Philip K. Dick
Memorie di Adriano di Marguerite Yourcenar
Cent'anni di solitudine di Gabriel Garcia Marquez


Se dovessi indicarne 3 che dicono tanto di me e per questo nella lettura mi hanno davvero segnato, escludendo quindi titoli di universale bellezza, sceglierei:
Fiori per Algernon, Norwegian Wood, L'età dell'innocenza.



lunedì 26 novembre 2018

Time is a circle

Una notte di merda, seguita da una giornata di merda, con notte ancora più di merda.

Vediamo se l'indomani ci vorrà proporre una nuova opzione?

mercoledì 10 ottobre 2018

Nuovi Progetti

E' passato tanto tempo da quando mi chiedevo cosa ne sarebbe stato di me. Ma come saprete, il tanto tempo diluito nel "giorno dopo giorno" ci sfugge e non ce ne accorgiamo.
E allora quest'anno mi sono dato un ultimatum: scrivi, scrivi, scrivi. Sono all'opera - letteralmente. Sto scrivendo una sorta di fiaba "dark", si intitola "OGER".

Sono contento di quest'autoviolenza. E' il pedaggio all'ambizione che pago volentieri.