sabato 30 aprile 2016

Free

Dopo 8 anni, ho chiuso il mio account su Facebook.
Sembrava impossibile, smarcarsi dalla nostra droga quotidiana.
E già solo per questo, sono contento.
Alcuni amici mi hanno chiesto: "E adesso? Come ci sentiremo?".

Il problema di Facebook sulle relazioni amicali è che dà l'impressione di un costante aggiornamento. In realtà ci nascondiamo quasi tutto, perché su Facebook noi pubblichiamo ciò che pensiamo possa gradire gli altri. Accontentarli. Accattivarli.
E' il trionfo dell'ipocrisia da social network.
Oppure, come nel mio caso, lasciamo traspirare solo il minimo necessario.

Vedere foto continue degli amici, mentre sono a tavola, sono col bambino, sono in vacanza, ci dà forse il metro di come stiano davvero? Ci aiuta a capire chi siano diventati, dopo anni e anni di lontananza?
Io non credo.

Una telefonata di mezzora vale un anno su Facebook. Questo ho risposto agli amici. Ed è vero.
Se in un'amicizia l'interazione resta ferma a dei like o dislike finirà inevitabilmente per depauperarsi. E gli amici finiranno allo stesso livello dei conoscenti.

Accederanno alle stesse informazioni (o scarne o false) e si stabilizzeranno sulla stessa onda mediocre di frequenza.

Per non parlare poi della quantità di palta che gira per questo social, all'interno della quale vedevo sguazzare o annegare persone che reputavi senzienti e in grado di difendersi.
A me stava cominciando a far male. E forse ha rincretinito anche a me.

Certamente, adesso, avrò più tempo libero. Per scrivere cose più sane.

Come segno della ripartenza, ho messo un nuovo avatar. Spero vi piaccia.

Che la forza sia con voi.